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Pietro Bolognesi

Uno degli temi più controversi e ricco di dibattiti è sulla persona di Dio uno e trino.
Certamente per capire questo tema, bisogna avere un approccio alla Scrittura e alla teologia che studia tutto ciò che riguarda Dio, della sua persona e della sua opera redentiva.
Turrettini ci conduce ha riflettere sull’esistenza di Dio e ha stilare varie quaestio che ci aiutano a sciogliere quel nodo ateista che lega molte convinzioni umane.
La ricerca sullo studio di Dio, ci porta a vedere alcuni aspetti fondamentali di cui:
quod sit (che egli è), contro gli atei, in relazione alla sua esistenza;
quid sit (che cosa egli sia), contro i pagani, in relazioni alla sua natura e i suoi attributi;
quit sit (chi egli sia) contro i giudei e gli eretici, in relazioni alle persone.
Considerando l’esistenza di Dio dimostrabile, bisogna fare una premessa sulla conoscenza della divinità.
L’essere umano ha in sè il senso della diVità, ma essa non basta per realizzare tale dimostrazione che si basa su quattro fomandamento:
la voce universale della natura;
la contemplazione dell’uomo stesso;
la testimonianza della coscienza;
il consenso dei popoli.
Inoltre bisogna considerare la subordinazione della cause, ossia, la natura dimostra Dio perché proclama che niente è creato da sè stesso e niente e causa di sè stesso cioè che c’è un Ente prima e improdotto, dal quale siano tutte le cose, ma che non sia esso stesso da nessuno.
Si consideri anche che il mondo ha avuto un inizio e non perviene da sè stesso, vuol dire che ha avuto uno origine da qualcuno.
Molte cose provano che il mondo ha avuto un inizio e non è eterno, come ad esempio il tempo,
Il tempo non può essere eterno, se fosse tale sarebbe esistito l’avvicendarsi del giorno e della notte.
Se il tempo fosse eterno, non si sarebbe potuto dare un primo giorno e questo vuol dire che il tempo ha avuto un inizio.
L’esistenza di Dio è dimostrata dal fatto che il cosmo ha un ordine meraviglioso e perfetto, questo implica che chi ha creato questo ordine deve avere un sapienza e un intelligenza perfetta, che noi chiamiamo Dio.
La Scrittura nel libro dei salmi al capitolo 19, afferma che i cieli raccontan la gloria e il firmamento annuncia l’opera delle sue mani ci ricorda e ci fa render conto, che ogni cosa attorno a noi ha avuto un inizio e che afferma la mano divina in essa.
Agostino diceva: “Poichè, oltre la testimonianza dei profeti, il mondo stesso, con i suoi cambiamenti e con i suoi movimenti così ben ordinati, e con lo splendore di tutte le cose visibili, proclama tacitamente, per così dire, di essere stato fatto, e fatto da un Dio ineffabilmente e invisibilmente grande, ineffabilmente e invisibilmente bello”.
Considerare queste opere, come un incontro occasionale, fortuito di atomi che si dispongono così in maniera ordinato e dir poco insensato.
È impensabile che tutto ciò è opera del caso…ciò che proviene dal caso è disordine, confusione. Qui invece parliamo di un ordine ben sincronizzato, ed ogni cosa compie ciò che il creatore l’ha destinata a fare.
Ogni cosa creata, avendo un ordine per volere divino ha anche una fine. Infatti tutti gli elementi naturale agiscono in vista di un fine e devono governata e guidato da una guida.
Questo perché, seppur le cose naturali compiono ciò che del volere del creatore, esse sono incapaci di intendere e volere, quindi hanno bisogno di una intelligenza che li diriga, ciò proviene da Colui che Turrettini chiama l’Autore e al Rettore della natura.
L’uomo stesso nella sua perfezione, quel corpo costruito ad opera d’arte è la dimostrazione emblematica della genialità di un Creatore immenso.
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