IV domenica di Avvento
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Entrando da Lei: disse, Rallegrati……
l’invito di oggi che desidero rivolgere principalmente a me e anche a voi è tratto da questa comunicazione di Dio all’uomo. Abbiamo ascoltato.. una prima lettura dove Davide vorrebbe fare una cosa gradita a Dio costruendogli un tempio, è mette in moto la sua generosità:
Vi è un mistero che è stato nascosto da secoli ma che ora è stato rivelato; vi è un annuncio che ci è stato consegnato.
Forse queste letture più di altre ci invitano a dare spazio certamente a quella che è l’azione di Dio…Dio dirà a Davide io farò a te una discendenza, a Maria le verrà detto che il bambino che nascerà da lei sarà opera di Dio, non frutto di seme umano. Dio è il protagonista certo, lo sappiamo. Ma ecco, concretamente come possiamo dare spazio a Dio, far si che questa accoglienza possa divenire vita, vita nuova, vita in Cristo?
Un modo? Imparare a fare silenzio.
È Bello: Dio parla quando l’uomo fa silenzio. È nella notte che Dio si rivela a Natan, nella notte, quando l’uomo tace. quando noi fermiamo i nostri lavori, il nostro saper fare.
Imparare a fare silenzio per imparare ad accogliere la novità di Dio, la sua promessa, il suo annuncio. Silenzio, la sobrietà. La Vergine Madre ascolta perchè sa fare silenzio, e percepisce la voce di Dio che parla in lei. Fare silenzio, certo non da la capacità di comprendere tutto e di colpo. Ma quantomeno il silenzi permette di ascoltare Dio e di dire sì alla sua opera; Dio vuole fare un’opera con noi. Dio vuole nascere in noi. Ma per generare Cristo, bisogna prestare ascolto: l’obbedienza della fede. La vergine Maria non sapeva…cosa le sarebbe capitato, o cosa avrebbe vissuto.
Chiediamo al Signore la grazia di predisporci al grande mistero dell’incarnazione. Non ubriachiamoci di rumori e caos, rischiamo di far solo baccano è confusione e questo natale passerà come una grande festa di famiglia, di cene, e saluti e regali…cose belle, ma cose troppo umane. Noi, io e te necessitiamo di altro, perchè siamo stanchi delle logiche umane. Abbiamo bisogno di un altro annuncio, un annuncio diverso da quello di genesi 3: quello forse in cui noi ci ritroviamo di più. ma oggi ascoltiamo una parola di amore da parte di Dio.
«Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». Rallegrati, Rallegrati, pieno di grazia, piena di grazia, colmata di grazia. Questo è l’inizio della nostra salvezza. È questo è l’annuncio che Dio rivolge a ciascuno di noi.
viviamo il silenzio fratelli, impariamo a lasciare spazio a Dio, ad accoglierlo, perchè egli possa giungere e annunciare alla nostra storia: “Rallegrati, pieno di grazia, piena di grazia”, il Signore è con te. Tu sei Colmato di Grazia. E Lo stesso verbo, nel significato di "dotare di grazia", è adoperato nella Lettera agli Efesini per indicare l’abbondanza di grazia, concessa a noi dal Padre nel suo Figlio diletto (Ef 1,6). Maria la riceve come primizia della redenzione (cf. Redemptoris Mater, 10).
Impariamo allora a fare spazio, ad accogliere Dio questo anno nella nostra carne. Chiediamo a Lui la grazia di poter accoglierlo nella nostra vita, perchè 2000 anni fa non lo abbiamo accolto, e ancora oggi quante volte non lo accogliamo. Non c’è mai posto Dio nella nostra storia. Egli viene per stare con noi, ma non c’è posto per lui.
Sempre occupati, sempre preoccupati di altro. Abbiamo ancora tempo per prepararci alla sua venuta.
•il silenzio ci permette di percepire la voce di Dio che ci dice: rallegrati, tu sei colmata di grazia, tu sei colmato di grazia, figlio mio, figlia mia. È necessario ascoltare questo annuncio, perchè senza di esso cosa generi al mondo, cosa porti?
Romano Guardini: «Per esistere autenticamente come persona, l’uomo deve anche tacere», un tacere che evidentemente non è mutismo.
Solo il silenzio può aiutarci a vivere con più consapevolezza questo mistero. Per noi cristiani Dio è necessariamente discreto. Per incontrare Dio in quel bimbo di domani bisogna saper tacere e imparare a conoscere i passi di Dio: Giovanni ci ha annunciato: “in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete”.
Per evitare di vivere in maniera sdolcinata o da pagani questa solennità in cui Dio diventa infante, cioè senza parola. La parola che ha creato il mondo diventa infante. Chi da ascolto a un’infante, solo chi si ferma, chi fa silenzio.
Che il Signora possa darci la grazia di vivere queste ore con attesa e profonda semplicità, possa darci la grazia del silenzio interiore.
•vi è un silenzio che genera profonda desolazione, solitudine, amarezza, disperazione, è quando ci poniamo in ascolto della nostra carne e della nostra condizione umana, in ascolto dei nostri peccati, o da situaizoni di difficoltà lavorative, familiari, di malattia. Esistono, è vero diversi tipi di silenzio, esiste anche un silenzio di Dio, è vero. Ma oggi invece partiamo dal nostro fare imparare a tacere perchè è il Silenzio a condurci alla mangiatoia, al luogo dove risiede Dio, dove abita Dio. Possa essere la nostra stella aiutarci innanzitutto a incontrare Dio nella l Silenzio è la nostra
Silenzio che viene nascosto: viene tacciato, perchè non amiamo che dall’abisso della coscienza salga a noi quella voce: “Dove sei?”
Solo il Silenzio potrà condurti alla mangiatoia, egli è la nostra stella per questo giorno. Se desideri incontrare Dio allora impara ad ascoltare l’annunzio che ha riempieto il mondo di gioia, che ha squarciato il tempo e ha unito il cielo e la terra. È qui, non è in un altro universo. il Creatore del mondo è su questa terra? è in mezzo a te…ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.. quanto è dolce questa parola con un tocco di amarezza, perchè solo chi ha un cuore attento, un cuore che sappia meditare, un cuore che conserva le cose nel suo cuore (come la vergine maria) riuscirà a dire si all signore, pur sempre capire molto, ma si butterà in lui.
Il silenzio ci sia compagno oggi e domani per poter accogliere il Signore nella nostra Vita. Dio desidera entrare nella nostra Storia, mostrarci la bellezza della vita con lui.
Per noi cristiani Dio è necessariamente discreto. Ha posto un’apparenza di probabilità nei dubbi che investono la sua Esistenza.
Che il Signora possa darci la grazia di vivere queste ore con attesa e profonda semplicità, possa darci la grazia del silenzio interiore.