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Deuteronomio 6,4-7
Deuteronomio 6,4-7
Come sappiamo, Gesù oltre ad essere il Salvatore, il Messia, il Re e soprattutto Dio, Egli è stato ed è anche un Maestro.
In varie occasioni i discepoli, e perfino farisei, sadducei lo chiamarono Maestro, anche se questi lo chiamavano così per metterlo alla prova, i suoi uomini riconoscevano che i suoi insegnamenti provenivano da Dio.
E c’è stato una occasione dove Gesù insegna e racchiude la legge in solo due comandamenti:
AMA IL SIGNORE;
AMA IL PROSSIMO
Questo è ciò che la legge enfatizzava, comandi che erano rivolti verso Dio ed altri verso il prossimo.
Gesù ripete dei versi, che le persone che erano lì, conoscevano, comprendevano eppure erano ciechi e sordi ad ASCOLTARE la Parola.
Immaginate quel momento, Gesù che ad alta voce usa queste parole, le stesse parole che vedremo nel brano di questa mattina.
ASCOLTA, ISRAELE!!!!
Leggere brano
vs 4 Shema, Israele, qui parte tutto ciò che a breve vedremo in questi versi.
Perchè un credente, fondato in Cristo se principalmente non è vissuta nel SHEMA, OSSIA, ascoltare, forse se qualcosa che non va nella tua vita cristiana.
Questa parola, ASCOLTARE e strettamente collegato all’obbedienza.
Perchè se vediamo, due cap. precedenti, la legge che viene ripetuta ciò che Dio ha lasciato per il popolo di Dio, una nuova generazione, perché un patto Dio aveva stabilito, una allenza tra Dio e Israele.
Qualcosa mi dice, che questo ascoltare non era solo per Israele, gli autori dei vangeli, usano la stessa parola nel greco, ossia, rivolto anche a coloro che non erano Israele, oggi è rivolto anche a me e a te.
ASCOLTA CHIESA DI CRISTO.
Ascoltare Dio senza mettere in atto il comando vuol dire non ascoltarlo affatto.
Allora oggi, devo capire che la mia vita in Cristo, deve essere in continua obbedienza al mio Salvatore.
Quando ascolto e obbedisco al Signore, vuol dire che sto affermando, io sto basando la mia fede in Dio.
Per Israele, lo shema è divenuta la loro confessione di fede, ma basata solo su riti e azioni compiuti dall’uomo.
Ma ciò che Dio vuole da noi che RICONOSCIAMO, CHE LA NOSTRA FEDE SIA UNICAMENTE IN DIO.
Se io obbedisco al Signore e alla sua Parola, sto affermando con la mia vita che il Signore è l’unico Signore per me.
Io credo nella sua fedeltà, ho fede nelle sue promesse, ho fede nella sua Parola, ho fede e piena certezza sull’opera di salvezza che Gesù ha compiuto su quella croce.
Io ascolto, perché il Signore ha compiuto il più grande atto d’amore su quel legno, il suo sangue versato che determina che non c’è più condanna su di me per mezzo dei miei peccati, perché Cristo ha già fatto tutto.
Se il Signore è l’oggetto della mia adorazione, allora io devo amarlo, nella stessa maniera di come lui ci ama.
AMARE DIO
caro fratello e sorella, questa non solo è una grande responsabilità ma è un impegno verso il Signore.
Dio Padre ha dato suo figlio per amore, e in Cristo istituito il nuovo patto, alleanza con il Dio vivente.
Quindi devo impegnarmi in questo patto.
Es: famiglia.
COME DEVO IMPEGNARMI AD AMARE DIO.
vs 5 Tu amerai dunque il Signore, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze.
Quindi qui cosa sta dicendo:
Io devo amare Dio con tutto me stesso, ossia, qui l’autore dta usando tre sfere della nostra persona.
CUORE - uomo interiore
dove riesiedono tutti i desideri, dal cuore parte quella devozione volontà nel fare cose giuste e sbagliate,
ANIMA - parte spirituale
con tutto ciò che mi da vita, con tutto me stesso.
amare Dio con tutta l’anima equivale a dire, io amo il Signore, colui che mi ha reso un’anima vivente.
FORZE - uomo esteriore
e la dimostrazione con fatti dell’amore verso il Signore.
Vuol dire arrivare a consumare le mie energie, per dare la gloria al Signore, servirlo al massimo.
Con tutte le mie forze vuol dire DARE IL MEGLIO AL SIGNORE.
Oggi ci sono credenti che servono il Creatore, colui che ti ha salvato magari al 5o% magari non fanno nulla.
Perché magari devo amarlo solo con il cuore, solo con una fede sentimentale.
o magari solo spiritualemte, cioè, faccio la mia bella preghiera e sono apposto, oppure ho letto un versetto e va bene così. O magari solo la domenica mattina sono presente e poi non mi faccio vedere tutta la settimana o magari mi vedi fra un anno.
Oppure credenti che si basano solo sul proprio operato, sulle proprie forze.
Cari, quando la mia vita e con l’orecchio ad ascoltare la voce del Signore, tutto di me stesso deve essere collegato a questa profonda relazione con il Signore.
Perchè, quando HO RICONOSCIUTO IL SIGNORE - E AMO IL SIGNORE,
allora posso capire fermamente il proseguo di questi versi
vs 6 Questi comandi, che oggi ti do, ti staranno nel cuore;
COMANDO uguale PAROLA DI DIO.
Parola di Dio è la sua volontà e quindi nel mio cuore deve anelare il desiderio di fare la volontà di Dio.
"Essere nel cuore" significa essere in una riflessione costante e cosciente, ossia il mio cuore e collegato alla mente.
In varie occasioni, Dio chiede ad Israele di ricordare ciò che Lui ha compiuto per il popolo.
Quindi io devo meditare, ogni giorno sulla sua Parola.
E quando la Parola è ben salda in me, devo insegnarla ai miei figli.
vs 7 li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.
Inculcare, questa parola va ben oltre ad un semplice insegnamento che un genitore deve dare.
Se noi pensiamo alla legge, essa è stata data a Israele come?
SCOLPITA SU TAVOLE DI PIETRA, che non dovevano essere solo conservate ma dovevano essere ripetuta, tramandata di generazione in generazione.
La responsabilità del genitore, è scolpire l’insegnamento di Dio nella vita dei propri figli.
Non solo è una responsabilità ma e anche un onore perché Dio ti ha reputato degno della sua Parola.
Questo deve essere fatto sempre:
dentro casa, fuori casa, giorno e notte ossia sempre.
E per fare ciò, nella tua vita ci deve essere perseveranza, pazienza,.
In alcuni casi succede questo:
Es. i miei figli non vogliono ascoltare, stanno facendo scelte sbagliate;
La domanda che mi devo porre è questa:
HO INSEGNATO CIO’ CHE È NECESSARIO PER MIO FIGLIO?
SONO STATO IO IL PRIMO AD ASCOLTARE IL MIO SIGNORE?
Mose sapeva bene l’importanza di ripetere, di perseverare nell’insegnare la Parola di Dio, molti del popolo, non aveva vissuto la schiavitù dell’Egitto.
Una generazione che era nata nel deserto, che non aveva visto ciò che era successo al Sinai.
Mose aveva fatto un calcolo, ciò che necessitava per questo popolo e oggi è fondamentale per noi.
PIÙ ASCOLTO DIO E LA SUA PAROLA FEDELMENTE, E PIÙ SARO’ UNA BENEDIZIONE PER LA MIA FAMIGLIA E LA GENERAZIONE FUTURA.
Israele non ha ascoltato fino alla fine il Signore, e ha pagato il prezzo delle proprie azioni.
In Deuteronomio 6, Dio incoraggia il Suo popolo a insegnare consapevolmente alle nuove generazioni la conoscenza e l’ubbidienza alle Scritture. Conoscendo Dio, loro e i loro figli avrebbero compreso sempre di più quale gioia e ricompensa derivi da una relazione intima e amorevole con Lui, e dall’ubbidire alla Sua voce (vv. 2-5).
Riempire consapevolmente i nostri cuori e le nostre menti con la Scrittura (v. 6) ci prepara a condividere l’amore e la verità di Dio con i nostri figli durante le nostre attività quotidiane (v. 7). Il nostro esempio sarà una guida per i più giovani, utile per incoraggiarli a riconoscere e rispettare l’autorità di Dio e la Sua verità immutabile
Quando nostro figlio Xavier era molto piccolo, lo portammo in gita all’acquario di Monterey Bay. Mentre entravamo nell’edificio, gli indicai una grande scultura che pendeva dal soffitto: “Guarda, una megattera!”
Xavier sgranò gli occhi: “È enorme!” commentò.
Mio marito si voltò verso di me: “Come fa a conoscere quella parola?”
“Deve aver sentito noi pronunciarla,” risposi divertita, stupita che nostro figlio avesse appreso un vocabolo che non gli avevamo mai insegnato intenzionalmente.